Sostanzialmente si tratta di un microscopio fluorescente portatile da applicare al proprio smartphone che quando viene rivolto sul cibo è in grado di evidenziare l’eventuale presenza dei batteri, permettendo di evitare spiacevolissimi contagi. Più nello specifico, il sensore utilizza punti quantici come semiconduttori che illuminano particolari proteine presenti nell’E.Coli.
Un dispositivo che presto potrebbe essere perfezionato per finire direttamente nelle mani dei consumatori, aiutandoli a prevenire infezioni sempre più comuni: solo negli Stati Uniti si contano oltre 4.000 casi di contagio all’anno.
Al momento il sensore riesce a rilevare le tracce di questi batteri solo sulla carne, ma il continuo sviluppo dovrebbe portarlo ad evidenziare l’E.Coli anche su altri tipi di cibi, come le verdure, e addirittura arrivare a riconoscere anche tanti altri tipi di batteri, come quelli della salmonella. La speranza è che un dispositivo così utile non resti solamente un prototipo ancora a lungo.