Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, ha infatti proposto di unire le due utenze sotto una unica, in modo da garantire il pagamento sulla “tassa della televisione”, basandosi sul principio che chi ha un collegamento elettrico ha anche una tv in casa.
Secondo il viceministro per tutelare i cittadini che realmente non hanno una tv verrà messa a disposizione un’autocertificazione che lo dimostri. In questo modo dovrebbero essere recuperati circa 340 milioni di euro, circa la metà della stima delle evasioni totali sul canone tv, e verrebbero utilizzati per finanziare i canali telematici pubblici.
Sarebbe un’altra delle strane normative italiane, come quella di recente rinnovo sui diritti d’autore della SIAE, che prevede una sovrattassa sui supporti digitali in grado di archiviare materiale protetto da copyright come musica e film, in modo da garantire un rientro agli autori in caso che su tali supporti vengano copiati o scaricati file pirata. Che da una parte costringe anche gli onesti a pagare, come chi scarica solo a pagamento, dall’altra sembra quasi autorizzare i disonesti a continuare a scaricare illegalmente, con la scusa “del resto la tassa l’abbiamo pagata”.
A voi le ulteriori considerazioni del caso.