Il cagnolino al mare. Un’odissea tutta italiana.


Società / venerdì, Agosto 26th, 2011

A Febbraio 2011 ho avuto la fortuna di “adottare” Dexter, un cucciolo di cane meticcio favoloso che ha fatto sciogliere il cuore a me e alla mia ragazza. Vive in casa con noi e siamo ormai abituati a convivere con lui qualunque sia la nostra attività. In Agosto abbiamo optato, per le vacanze estive, per una località raggiungibile in auto, al fine di poter portare con noi anche il nostro adorato cucciolo. Dopo qualche ricerca sulle località di mare che più ci interessavano, la scelta finale è caduta sull’Isola d’Elba, località stupenda e dalle spiagge da cartolina. Cerchiamo qualche appartamento e con piacevole sorpresa scopriamo che tantissimi residence accettano anche animali domestici di piccola taglia (il nostro Dexter non pesa più di 6-7 kg). “Perfetto!” ci diciamo. Prenotiamo appartamento e traghetto e attendiamo di partire.

Arriva finalmente il giorno delle vacanze e ci mettiamo in strada. Raggiungiamo la splendida Elba, il nostro appartamento e ci apprestiamo alla prima giornata di mare. E qui cominciano le assurdità. Nel 99,99% delle spiagge all’Isola d’Elba (e, come ho scoperto mio malgrado in seguito, come nel resto d’Italia) è severamente vietato l’ingresso di cani, di qualsiasi taglia, spiagge libere o private che siano. Con grande sgomento io e la mia compagna ci guardiamo negli occhi e cerchiamo di capire come sia possibile che un posto turistico come l’Elba sia talmente tanto avversa ai migliori amici dell’uomo. Consultiamo allora una cartina dettagliata dell’isola, dove sono riportate strutture, spiagge, strade, luoghi da visitare e, incredibile, anche le spiagge attrezzate per l’ingresso dei cani. Questo lo apprendiamo dalla legenda, dove viene spiegato che queste spiagge sono segnalate sulla cartina con il simbolo di un cagnolino. Ovvio. Iniziamo allora col dito a scorrere tutta la costa dell’isola, per non perdere nessuna di queste spiagge. Il risultato sono 2 spiagge in tutto. Pochine, ma meglio di niente.

L’indomani decidiamo dunque di andarle a cercare, per iniziare a tutti gli effetti la nostra vacanza al mare. La prima sembra semplice da raggiungere ed è anche abbastanza vicina al nostro appartamento. Iniziamo la marcia, in auto, eccitati dall’idea di portare Dexter al mare. Dopo pochi chilometri lungo la strada che porta direttamente alla spiaggia questa passa da asfaltata a sterrata. Anzi, sterrata è una parola grossa. In realtà si tratta di un ripido, tortuoso, polveroso sentiero ad alta quota e a strapiombo sul mare, pieno di buche profondissime, larga appena per un auto (ma rigorosamente a doppio senso) sulla quale per poco non lasciavo frizione, motore, cerchi e ammortizzatori. Dieci minuti di percorso infattibile per un’auto normale che ci fa desistere: troppo pericoloso e troppo scomodo da fare quotidianamente. Una strada davvero vergognosa. Facciamo ritorno verso la strada “normale” e ci dirigiamo verso l’altra unica nostra speranza.

La seconda spiaggia è forse ancora più una presa per in fondelli. Il modo per raggiungerla è semplicissimo e si trova nei pressi di una delle località principali dell’isola, ma si presenta così: una minuscola insenatura, lontana dal mare aperto, dove viene da chiedersi addirittura se l’acqua sia davvero acqua di mare; la sabbia è giallo scuro, sembra quella che si trova nei parchi giochi per bambini, oltretutto lunga al massimo 20-30 metri, circondata da erbacce alte 2 e sporca; il tocco finale è che quella piccola insenatura è adibita da porticciolo per barche medio-piccole. Bel posto eh? Ma io ho pagato tutto quello che ho pagato per vedere una spiaggia del genere? Questa è una vergogna, una contro cui siamo abituati ormai a sbattere nel nostro paese.

Parlando con altri turisti veniamo inoltre a scoprire che le multe per aver introdotto comunque il cane nelle spiagge normali sono salatissime, sembrerebbe nell’ordine delle migliaia di euro. Questo è troppo.

Decidiamo allora di “sbattercene”, letteralmente, di questa pagliacciata italiana, di scegliere una bella spiaggia di ghiaia bianca e andare lì con il nostro cucciolo, a goderci il nostro soggiorno in quei bellissimi paesaggi di mare e montagna. Che vengano pure i vigili (mai visti alla fine) a farci la multa: è la volta buona che scoppia un casino. Sì perchè qui non si tratta semplicemente di contestare una regola condivisibile o meno. Qui si tratta di farsi sentire per una norma vergognosa, che poco ha a che fare con le campagne contro l’abbandono degli animali. Premetto che non avrei pietà nel condannare chi si macchia di un gesto deplorevole come l’abbandono di un cane, ma mi chiedo se vietare che gli animali domestici possano seguirci in spiaggia serva a combattere questo fenomeno o se invece sia utile solo ad ottenere l’effetto contrario. Della serie “Non abbandonare il tuo migliore amico! ..ma non portarlo nemmeno con te al mare!”. A me, questa, sembra una vera e propria presa per il culo.

Allora bisogna scegliere se lasciarlo a parenti o amici (se si ha la fortuna di poterlo fare), oppure di optare per le pensioni dedicate (senza sapere come lo tratteranno realmente, con la certezza che comunque soffrirà notevolmente per la temporanea separazione dai padroni, specialmente se abituato a stare sempre con loro) o assumere un dogsitter, con praticamente gli stessi rischi. Oppure bisogna dire addio alle vacanze, perlomeno quelle al mare. Bella roba. E le motivazioni quali sarebbero? Perchè sporcano o disturbano? Questo è tutto da dimostrare. Il mio cane è vivace, ma in spiaggia passava le giornate a riposare all’ombra dell’ombrellone, dormendo o guardandosi intorno, senza fiatare e soprattutto senza permettersi di fare pipì o pupù senza il nostro permesso. Sì, perchè se il nostro Dexter aveva bisogno di “andare al bagno” lo portavamo lontano dalla spiaggia, raccogliendo le sue “evacuazioni” con sacchetti e attrezzature del caso. E allora il problema non sono loro, al massimo lo sono i padroni che educano male il proprio animale. Dunque avrebbe più senso multare non chi porta il cane in spiaggia, ma chi non fa in modo che conviva in modo civile con i nostri vicini di ombrellone. Andrebbe multato il padrone che lascia abbaiare il proprio cane in continuazione, che sporca o che disturba tutto il tempo, non quello che preferisce fare le proprie vacanze con lui. Perchè voglio proprio capire se è più fastidioso un cane che si comporta come si è comportato il nostro Dexter piuttosto che un bambino che piange e urla tutto il giorno o che fa la cacca in un sacchetto, che prontamente la mamma decide di gettare nel cestino della spazzatura a pochi passi da noi, sotto il sole e con il fantastico aroma che emette (è capitato davvero). Questo non è assurdo? L’esempio perfetto di come in molti casi le cose funzionino nel modo contrario, specialmente sulle spiagge italiane.

C’è chi mi ha dato ragione, naturalmente, ma c’è anche chi mi ha dato torto, affermando che non vuole vedere cani in spiaggia, pretendendo che chi non sa a chi lasciare il proprio cane se ne stia a casa in estate e che alla richiesta di motivazioni di tali considerazioni non ha saputo dare la minima risposta sensata. Ulteriore dimostrazione della cultura completamente sbagliata dell’italiano medio, o di quello che non si è mai degnato di passare un po’ di tempo in compagnia di un animale incredibile come il cane, che regala tutti i giorni amore e affetto incondizionato.

Ripeto, se questi divieti sono la via per combattere l’abbandono degli animali, beh, non abbiamo capito proprio nulla. E fa paura pensare che siamo ancora così indietro. Non mi ero mai accorto di questa situazione vergognosa, un po’ perchè non ho avuto la fortuna di avere un cane fino a qualche mese fa, un po’ perchè ho sempre dato la precedenza a mete estere (che ora rimpiango) per le vacanze estive. Perchè basta guardare come funziona nel resto d’Europa per rendersi conto che gli animali domestici (e non) non vengono visti come qualcosa di fastidioso, sporco e brutto, ma che sono ben accetti ovunque, spiagge o ristoranti che siano. E la prossima volta che deciderò di dare i miei soldi (che sono sempre tanti in Agosto) ad un appartamento, albergo o altra struttura turistica, farò molta attenzione che sia all’estero, ben lontano dall’ipocrisia delle spiagge in Italia. E poi ci lamentiamo che il turismo nel nostro paese non va come dovrebbe. E’ uno schifo.

(quello nelle foto è proprio il nostro amato Dexter, mentre si gode in tutta tranquillità la spiaggia)