Inventati i touchscreen economici grazie alle tecnologie basate sui nanotubi


Elettronica, Nuove tecnologie / martedì, Febbraio 1st, 2011

Ormai è possibile trovare un’infinita serie di dispositivi elettronici dotati di display touchscreen, tanto da essere considerato una caratteristica scontata dei nuovi prodotti tecnologici. Si tende però a non tenere conto che realizzare display touchscreen richiede procedimenti complicati e soprattutto materiali rari, che ne fanno lievitare il costo di produzione.

Ecco però che alcuni ricercatori del Fraunhofer Institute sono riusciti a realizzare un pannello touchscreen basato su una diversa tecnologia rispetto a quella standard, che consentirà grossi risparmi sui costi. Utilizzando infatti i “nanotubi” non vi è più bisogno di dipendere dai materiali rari, e cari.

Il team di ricerca è stato in grado di sostituire i piccoli elettrodi basati su ossido di indio-stagno (indium-tin-oxide ITO) con elettrodi formati da nanotubi al carbonio e polimeri. La tecnologia utilizzata attualmente, quella sugli ossidi di indio-stagno, serve per far sì che i colori e le immagini trasmesse dallo schermo risultino il più fedeli possibili e a condurre basse correnti elettriche. Lo stesso risultato è però ora raggiungibile con la nuova tecnica. Le alternative allo standard attuale sono sempre state scartate perchè non sufficientemente capaci di offrire stabilità e affidabilità tra gli strati di cui erano composti.

Ma questi nuovi pannelli touchscreen ovviano anche a questo problema; sono composti da due strati: il primo è un foglio sottile di polietilene tereftalato (PET) (molto economico, viene ad esempio utilizzato per la produzione delle bottiglie di plastica), mentre il secondo è un foglio composto da un mix di nanotubi al carbonio e polimeri conduttori di elettricità, sotto forma liquida, che formano una pellicola una volta asciugati.

Quando il polietilene si indurisce nanotubi di carbonio offrono stabilità alla combinazione di queste materie plastiche. In questo modo si viene a formare una rete in cui i polimeri elettricamente conduttivi resano ben saldi. L’altra caratteristica davvero interessante è che questa nuova tipologia di touchscreen è che si tratta di pannelli flessibili e quindi adattabili a tantissime applicazioni diverse.

Siamo dunque di fronte ad un risultato davvero importante, che si rivelerà davvero utile nella realizzazione di dispositivi innovativi, anche flessibili, abbassando drasticamente i costi di produzione e di conseguenza (a meno di speculazioni delle case produttrici) anche il prezzo finale del prodotto con schermo touchscreen. Al momento però non è possibile stabilire quando questa nuova tecnologia potrà essere effettivamente applicata alla produzione in serie di nuovi dispositivi elettronici, anche se la scaristà dei materiali rari per la realizzazione degli attuali touchscreen non farà altro che accelerarne lo sviluppo.

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