E’ europeo il primo Microprocessore Organico Flessibile del mondo


Elettronica, Nuove tecnologie / lunedì, Febbraio 28th, 2011

Arriva dal nostro continente questa interesante novità, più precisamente da un gruppo di ricercatori del Belgio che alla International Solid-State Circuits Conference tenutosi la settimana appena concluso hanno mostrato al pubblico il primo microprocessore organico flessibile del mondo.

Un processore del genere è fondamentale per poter sviluppare dispositivi completamente flessibili, integrandosi perfettamente con display e batterie flessibili già brevettate da qualche tempo. Naturalmente la strada da fare è ancora lunga, ma il primo passo è sempre quello più importante. Le applicazioni di strumenti del genere possono essere davvero i più disparati: dall’abbigliamento all’edilizia, da quello alimentare a quello farmaceutico, o per la più semplice etichettatura dei prodotti.



Purtroppo al momento il futuro dei microprocessori organici flessibili non è dei più rosei: al momento si pensa che le prestazioni di questi nuovi chip non saranno mai paragonabili a quelli più comuni in silicio. Quello appena presentato ha infatti una capacità di calcolo paragonabile ai processori del 1970. Per questo il suo utilizzo è ideale solo per le funzioni più comuni, come la restituzione di alcune semplici informazioni o al massimo per interfacciarsi con un telefono cellulare allo stesso scopo, dicendovi istantaneamente se, in caso si tratti di abbigliamento, il capo in questione sia adatto o no alle nostre misure.

Questo perchè per realizzare processori simili bisogna risolvere il probema dei transistor organici presenti nello stesso, che hanno una soglia di accensione molto bassa. Il rischio è che si attivino senza motivo, con il conseguente cattivo funzionamento del processore stesso. Per controllare il campo elettrico del semiconduttore i ricercatori belga hanno dovuto applicare una specie di “cancello” da inserire nella struttura, per evitare questo problema.

Ma per fare questo occorre utilizzare solo 4000 transistor, rispetto alle centinaia di milioni individuabili nei chip più moderni, con un evidente difetto di prestazioni.

Non resta che attendere di vederli applicati alla vita quotidiana, nella speranza che le loro prestazioni non siano già al loro massimo.