Rete italiana di Fibre Ottiche: la chiave per convincere Telecom è il rame


Nuove tecnologie / venerdì, Luglio 23rd, 2010

Quasi un mese fa in un nostro articolo vi abbiamo parlato del progetto che sta nascendo, almeno sulla carta, per creare finalmente una rete italiana basata su fibre ottiche, al quale avrebbero partecipato tutti i principali operatori del settore italiani col supporto del governo, ma per il quale Telecom Italia sembrava essere ancora titubante.

Ora sembra che si sia trovata la chiave per arrivare al consenso del più grande operatore nazionale, che si sarebbe convinto a vendere le proprie reti basate sul rame per partecipare al progetto. Tutte le parti avrebbero dovuto incontrarsi nuovamente in questi giorni ma, come da consuetudine del bel paese, la data è slittata.



In ogni caso la cosa fondamentale era raccogliere il consenso di Telecom, senza il quale un progetto così ambizioso sarebbe stato difficilmente realizzabile. Telecom Italia detiene infatti ben il 70% del mercato e senza un suo coinvolgimento si sarebbero incontrati grossi ostacoli alla creazione della rete.

L’operatore a bandiera tricolore avrebbe infatti acconsentito a vendere le proprie strutture in rame, asset primario dell’azienda, che diventa lo snodo fondamentale per il proseguo del progetto. Non è chiaro perchè Telecom abbia deciso di privarsi del suo patrimonio societario più importante, ma la risposta forse sta nel grande debito pubblico accumulato dalla privatizzazione, che ha fatto pensare ai suoi dirigenti che il nuovo progetto sulle fibre ottiche fosse una buona occasione per fare cassa e reinvestire in una nuova importante tecnologia.

Finalmente quindi si inizia a intravedere l’inizio concreto della realizzazione di una rete ormai di vitale importanza nel nostro paese, che potrebbe sconfiggere il digital divide portando nelle case di tutti un servizio internet davvero competitivo e di grande qualità, dal quale tutti trarebbero grande beneficio, a partire dagli operatori fino ad arrivare ai consumatori.

Ora non resta che attendere che le parti in causa tornino ad incontrarsi, finalmente col sì di tutti, per gettare le prime importanti basi del progetto.

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