Per combattere la contraffazione negli USA arriva il Thin-Film Transistor


Nuove tecnologie / lunedì, Dicembre 27th, 2010

Conosciamo tutti il problema della contraffazione delle banconote, che accidentalmente possono anche capitare nelle mani di persone normali, che si trovano poi ad essere le prime vittime, ritrovandosi con denaro contante non utilizzabile e rischiando anche di passare inconsapevolmente nell’illegalità.

E come in qualsiasi paese del mondo in cui viene utilizzato denaro cartaceo, anche negli Stati Uniti si tenta con tecnologie sempre nuove di combattere questo crimine, dotando le banconote di caratteristiche innovative e difficilmente riproducibili, specialmente se non si hanno a disposizione le speciali macchine in dotazione alle zecche di stato.

L’ultima di queste tecnologie al vaglio del governo statunitense riguada il Thin-Film Transistor, una speciale pellicola ultrasottile, flessibile ed assolutamente invisibile in grado di integrare oltre 100 transistor organici realizzati in oro e ossido di alluminio completamente differenti tra di loro, che con un semplice sensore alimentato da soli 3 volt di corrente possono essere riconosciuti per attestare l’autenticità della banconota.

In questo modo la contraffazione risulterebbe estremamente difficile, anche se forse anche in questo caso non si tratterebbe di una soluzione definitiva a questo tipo di crimine. Senza contare che questa tecnologia potrebbe avere un impatto economico importante, che determinerebbe un aumento del costo del denaro nel paese in cui dovesse essere utilizzata. Pensare di dotare ogni banconota di una tecnologia talmente innovativa potrebbe comportare una spesa eccessiva un un momento di crisi del genere, che potrebbe portare il governo a decidere di mettere momentaneamente da parte il progetto in attesa di tempi migliori, decidendo che ad oggi “il gioco non vale la candela”.

In ogni caso, purtroppo, prima o poi i contraffattori riusciranno ad aggirare anche questo ostacolo. Forse col tempo il denaro contante lascerà posto completamente a quello elettronico. In quel caso si dovranno trovare “solo” misure di sicurezza per l’invio di denaro digitale. Insomma, crimini del genere difficilmente cambieranno, se prima non cambierà radicalmente la cultura della società in cui viviamo.