Si tratta di una speciale “scatola” creata appositamente per riportare in vita gli smartphone “affogati”, nella quale sarà sufficiente inserire il dispositivo a cui avremo preventivamente rimosso la batteria, attendere circa 30 minuti ed estrarre il cellulare.
DryBox rimuove l’aria all’interno dello scomparto passando poi ad un’asciugatura approfondita, garantendo l’80% di possibilità di successo. Il restante 20% di insuccesso è la variabile da tenere in considerazione per telefoni eccessivamente compromessi o la cui batteria, ad esempio, non è removibile.
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La sua commercializzazione è ancora limitata e non c’è ancora chiarezza sui prezzi. Non si tratta comunque di un dispositivo pensato per l’utilizzo domestico. Si tratta di una interessante soluzione, ma crediamo che la via più rapida per evitare del tutto questo problema sia quella di adottare come standard specifiche waterproof sui nuovi modelli, seguendo l’ottima politica di Sony con i suoi device Android di ultima generazione.